Gli hard disk rivestono un ruolo importante per la gestione e l’archiviazione dei dati su pc e laptop, per questo una delle domande più comuni degli utenti è “quanto dura, in media, un hard disk?”.
La risposta non è così semplice, perciò è meglio seguire i consigli degli esperti in recupero dati da Hard Disk di Recovery Data, attivi nel settore da decenni e specializzati nelle operazioni di ripristino dati da device danneggiati, supporti di memoria, firmware corrotti e memory card.
Cominciamo dalla durata media di un HDD secondo alcune ricerche statistiche: 10 anni è il ciclo di vita, ma in realtà questo dato è molto variabile e può dipendere da molti fattori: l’uso che si fa dell’hard disk, la manutenzione (se fatta correttamente o meno), la quantità di Gb scritti al giorno ecc.
Conoscere il funzionamento di un hard disk e di un SSD permette di adottare delle buone pratiche per estenderne la durata e mettere al sicuro i propri dati.
Quanto durano gli HDD interni ed esterni?
Che sia per un utilizzo domestico (nel proprio pc di casa) o per impiego professionale, è fondamentale che un hard disk sia affidabile: può capitare di perdere foto, video e documenti e non sempre è sufficiente aver fatto un backup per recuperarli, poiché non c’è la sicurezza al 100% che altri device funzionino sempre o che il cloud storage sia esente da errori.
I produttori di hard disk usano il parametro MTBF (Mean Time Between Failures, tempo medio fra i guasti) per stimare la durata possibile, che per un HDD può essere di 1,5 milioni di ore.
Attenzione, però: questo dato non tiene conto dei possibili guasti meccanici, degli incidenti o di un utilizzo molto intenso del supporto.
Riguardo gli hard disk esterni da 2,5 o 3,5 pollici, va detto che la durata può essere anche superiore ai 10 anni, ma in questo caso conta tanto la manutenzione che la frequenza con cui si utilizzano per fare i backup.
Un hard disk esterno può risentire di una mancata deframmentazione (utile nel caso in cui si effettuino molte sovrascritture di dati, perché queste operazioni rallentano il dispositivo) e talvolta anche uno sbalzo di corrente può arrecare un grave danno, nel caso degli HDD con alimentatore a parte. Gli hard disk da 2,5 pollici, invece, hanno il difetto nella presa Usb, che potrebbe non essere riconosciuta all’improvviso dal proprio pc, determinando
così un guasto improvviso del device.
I dischi SSD durano di più o di meno degli HDD?
I Solid State Drive stanno rimpiazzando i tradizionali hard disk drive, sono molto più veloci e performanti, eppure non garantiscono una maggiore durata né una maggiore sicurezza.
Parlando di “tasso di fallimento annuale”, percentuale che aiuta a capire quanto facilmente può rompersi un hard disk, negli HDD è pari al 6% nel primo anno, 8% nel secondo anno e 13% dopo 4 anni.
Per quanto riguarda gli SSD, il tasso di fallimento annuale è inferiore allo 0,1% e può arrivare allo 0,6%, tuttavia c’è un altro svantaggio: questi device sono impostati per avere una durata limitata, nel senso che i dati possono essere scritti su una cella di storage all’interno dei chip un numero di volte compreso tra circa 3.000 e 100.000. Dopodiché, gli SSD “dimenticano” i nuovi dati e per questo i produttori hanno cercato di limitare questo errore usando algoritmi di wear-leveling per distribuire i dati in maniera uniforme su tutte le celle mediante il controller.
Ad ogni modo, se si verificano dei sintomi di un possibile guasto, come un rumore sospetto in un HDD o la cancellazione impreviste di alcuni dati in un SSD, è meglio rivolgersi subito agli specialisti del recupero dati: la tempestività può essere un notevole aiuto per evitare guasti più seri successivamente.